sabato 23 agosto 2008

London Calling. The Paris stop. [Part II]

Quindi, parentesi francese tra un periodo tedesco e uno inglese, cominciata nel migliore dei modi (ammettetelo, siete gelosi :-P). Lo stesso, finito poi senza sorprese (vero Fede?) ... non magari nel senso letterale, perlomeno, ma questa é un'altra storia, che comincia qualche tempo fa...

Eppure, come la prima volta che sono passata da Parigi, solo qualche mese fa, mi sono resa conto che gli amici ci sono al di lá della distanza che ti separa, e questi quattro giorni l'hanno provato di nuovo. Ma non sono le grandi cose che te lo dimostrano, ma i piccoli gesti quotidiani, come un sorriso, un messaggio o un semplice pensiero durante la giornata.

Quattro risate tra amici che si conoscono da tempo, e tra altri che hai conosciuto la sera prima. Ricordi che tornano alla mente e nei discorsi leggeri, tra un bicchiere di vino di troppo, un piatto di pollo al curry - che ora ho perfezionato - e un tiramisú a coronare una cena praticamente perfetta.

E tra una passeggiata lungo la Senna, un sushi nella pausa pranzo di un amico che lavora (e pensa?) troppo, il perdersi tra le strade che sanno di amori clandestini e di rivoluzione, quattro giorni passano piú che in fretta.
Quattro giorni che parlano di futuro, di viaggi e di promesse, tra i sogni di un futuro - si spera - avvocato, e i progetti di persone che devono scegliere tra il restare e tornare.

Quattro giorni in viaggio tra una casa moderna, dall'aria familiare, nell'atmosfera allo stesso tempo malinconica e festante, e una piú piccola e raccolta, che ha il vago ricordo di un artista e storie che non vanno raccontate ad alta voce. La gioia e spavento di un amico che ritorna dalle vacanze mentre guardi un episodio della tua serie preferita (ebbene si, anche io mi sono presa per how I met your mother), giusto in tempo per andare a prendere l'ultima birra al pub sotto casa.

Fino ad arrivare alla mattina della partenza per la destinazione finale. Brunch in un café piacevolmente inaspettato, le ultime foto a coronare una settimana praticamente perfetta.
Persino perdere il treno fa parte di tutto questo, e tutto sommato ti ricorda che non si cambia, anche se vivi in un'altra cittá.

Ma alla fine di un sabato pomeriggio come un altro, sono arrivata a Londra. Ora si comincia sul serio. Ma non subito: in fondo, oggi é ancora sabato.

La storia continua,
vostra,
Kelley Stoltz - Your Reverie

martedì 19 agosto 2008

London Calling. The Paris stop. [Part I]

Si ricomincia. Nuova città, nuovi facce, nuovi amici, e nuovi nemici.
Vi risparmio quindi un tedioso racconto sulle mie vacanze (se così si possono definire) in Sardegna con mio padre e sua moglie. E i loro amici. E il cane. Davvero, non ne vale la pena. Vi annoiereste solo e io non mi diverto a scriverne.

Cominciamo dalla partenza in treno. Pronti? 3,2,1.. si parte!

Sveglia alle 7. Doccia, vestirsi. Ho tutto?
Passaporto.ok
Carta d'Identità.ok
Documenti vari.ok
soldi. pochi, ma non importa.
Biglietto? aspetta, dove ho messo il biglietto? ah, ok.. è qui. Perfetto. Sono pronta.

Treno delle 08:11 hrs per Paris - Gare du Lyon (e meno male che ho controllato, perché fino a ieri sera ero convinta che fosse alle 9.. silly me)

Colazione al bar, sigaretta prima della partenza, saluto la mamma. Fletto i muscoli e sono nel vuoto [solo un lettore particolarmente colto può capire quest'ultima battuta, e chi capisce lo so che sta sorridendo sotto i baffi: TI VEDO; sai?]

Viaggio particolarmente tremendo: famiglia di barotti piemontesi (Novara, o giù di li) che hanno passato praticamente tutto il viaggio a parlare a voce alta in dialetto e a mangiare roba particolarmente puzzolente e molesta. Sarà che sono mezza inglese, sarà che sono particolarmente schizzinosa, ma mi ha fatto particolarmente schifo.

Ma cinque ore per fortuna passano in fretta, e all'alba delle 13:30 sono a Parigi. Per la seconda volta quest'anno. Arrivo a casa di Norberto e ad aprirmi la porta c'è un amico di Diana - la coinquilina - che si è accampato a casa sua per qualche tempo, mentre cerca sistemazione a Parigi [a quanto ne so, sarebbe ancora li, non fosse che il contratto della casa scadeva il 31 di agosto]. Tipo simpatico, a parte che parla troppo. Davvero troppo!
A dire il vero una delle principali ragioni per cui sono tornata da Norberto la sua bellissima, grandissima, fichissima....pronti?!
...la JACUZZI!! ed infatti, prima cosa che ho fatto entrata in casa è stata farmi un bel bagno caldo e riempire la stanza da bagno di schiuma. Letteralmente: ho messo troppo sapone nella vasca e con l'idromassaggio la schiuma ha invaso tutto il bagno. ma con grande maestria - e qualche asciugamano - sono riuscita a mettere tutto posto e a fare finta di niente.. e con fare indifferente mi sono vestita e asciugata, pronta per assaggiare ancora una volta l'atmosfera della città delle luci....

[to be continued]

lunedì 18 agosto 2008

Viaggio per l'europa. Inizio della II parte.

Bene.. da oggi ufficialmente inizia un nuovo capitolo di quest'anno, e della mia vita. Pertanto, rinnovo anche il layout del blog.

ma io sono sempre la stessa.

hope you like it.

Ah, ovviamente: la storia fin'ora non sarà più online: se volete, potete richiederla.

venerdì 4 luglio 2008

Picture flow on a sunny day

Time is flowing slowly, as the end of my stay here is getting to the end. I tried to make the most of it, although not always it has worked out. Pictures run through my head, and I see people, events, nights out, figures of a life that probably I would of missed, if it wasn't for a friend of mine who convinced me of coming here.

Out of my window, sun is shining bright and a light breeze freshens up the air from yesterday's heat. I wonder about my friends, but then, I look up into the sky, and think that although I miss them so much, we're still under the same sky, and the same sun shines for all of us. I feel free, capable of deciding what I want to do and where. Even though, I still don't know it exactly.

Even the relationship with my parents has got better with the distance. In a certain way, I grew up more in these six moths here, than I did in the last three years in Turin. And yet another experience has to come. The 21st of August I'll be on my way to London, with a whole new life to start.

But now, it's time for me to stop dreaming and get back to my studies. I have two exams in a couple of days, and then I'll be finished.

So let's get started!

lunedì 23 giugno 2008

Where do you go to my lovely?

On the way back from Turin. It's been a hard week, so to speak: arrived at 10 am on tuesday, a meeting in the afternoon, friends whom to say hello to, relatives to visit. And in the meantime, I keep thinking that this is not my place, not anymore, and maybe it has never been.
It is not that I'm not happy with my friends, or with my family. They're fine. But I know that my future isn't here, not for the moment, at least.
Good news is that I received a job offer in Milan, to work for a law firm that deals with International Contracts, Patents and Trademarks. And this is what I want to do. I am really estatic about it, I feel as if I was already there!
I'll be moving as soon as I finish my exams, probably at the end of july, next year, if things go the way they should.
In the meantime I try to live my life as simply as possible, enjoying a quiet night out with a couple of Italian friends here in Muenster, talking about everything and nothing at the same time, trying to think about how our lives will be in a couple of years...
And here I am, thinking about what my future will bring to me: will it be in Italy, getting bored on a desk full of useless papers, or maybe London, always on the move. Or even, on the other side of the ocean... time will give me the answer.
For the moment, I only know that this has been one of the best experiences in my entire life, and that I will miss the people I've met here.
Hope to meet sometime again, and who knows, we may be sitting in the same restaurant, celebrating the trial of our lives: I'll wait for that day to come, and it'll sure be one of the best days of my life!

venerdì 13 giugno 2008

Rabbits in my head. Walking home on a rainy night.

Not much of a nice evening I must say. But, as it is, I have to get home, so must cope with it. Black clouds threaten downpour, as I take my first steps out of the pub. Apart from the weather, the road home is quite nice, with a few green spots here and there. But the first thing you notice isn't the fact that they are clean and tidy. Its the amazing quantity of rabbits. Yes, those cute soft small animals with long ears and a small tail. They are all over the fucking place. Big ones, small ones, medium ones, eating, running, or just simply gazing nowhere. Now, while these thoughts were lingering in my head, another one appeared to me: why aren't they any cats, or at least, I haven't seen one in at least one month.
Possible answers:
  • - bunnies, aren't real bunnies, and they ate all the cats. [a bit gruesome, I know]
  • - bunnies multiply themselves very quickly, more than a cat can do.
  • - cats hate germany, and prefer living somewhere else. [possible, I can tell you]
an then..enlightenment came to me:

What an earth did I eat last night....they told me it was rabbit, but can I be sure about it?
[Ok. You're right, I really should stop taking drugs, mum always told be they're bad for your health.]

lunedì 9 giugno 2008

Dr. Livingstone, I presume...

Passato l'esame, metto in borsa i primi quattro vestiti che capitano e prendo il primo treno per Witten, ridente - si fa per dire, non per niente i locali la chiamano "Shitten" - cittadina nei dintorni di Dortmund a solo un'oretta da Muenster. Vado a trovare Anna. Vi chiederete, ma a me che mi frega?

Ed invece la storia è interessante, e ve la racconto. Dunque. Anna è stata mia compagna di classe dalle medie fino alla fine delle Superiori, e insostituibile compagna di studi nel mese e mezzo che ha preceduto la maturità. Per motivi non precisi [principalmente la secchionaggine acuta che ci è venuta nei primi anni di università] ci siamo perse di vista per circa tre anni, fino a quando il sito che tutto sa - a.k.a. Feisbuk - non ci ha fatto reincontrare. Alla domanda dove sei? scopro che è a un'ora da dove sono io, che sta facendo il suo Erasmus. Incredibile, direte voi. Ci avrei scommesso, rispondo io: si perchè dovete sapere che quello che ci contraddistingue di più è proprio il fatto che vogliamo stare il meno possibile a Torino, e proprio per questa ragione era altamente probabile reincontrarsi in qualche posto sperduto nel mondo. In questo caso, il Nordrhein-Westphalia.
E, fa piacere ammetterlo, constato che poco o nulla è cambiato: è rimasta la voglia di divertirsi con poco, nella specie una piacevole serata a base di Mojito, Daiquiri, tortillas e la visione di Spaceballs [per chi non l'avesse visto: parodia delle saghe fantascientifiche anni '80, con l'impareggiabile regia di Mel Brooks] il venerdì, seguito da una divertente gita fuori porta ad Essen a giocare a racchettoni nel parco della villa dei Krupps [si, proprio la famiglia delle famose Acciaierie]con una serata passata a scattare foto "artistiche" con braccialetti fluorescenti - o meglio fuoriuscenti, dato che si sono rotti e abbiamo sparso metà del contenuto sul tavolino del locale. Il weekend si conclude con l'esplorazione delle rovine di un vecchio castello nei dintorni di Witten e con un giro per per una cittadina lì vicina, a gustare per cena un Pfannkuche salato in un locale che sa di altri tempi.
Èd è bello poter dire: ci siamo ritrovate, il prossimo weekend, lo facciamo da me, o da te?